SONDAGGIO

A CHI DEDICHERESTE QUESTO IRRESISTIBILE AFORISMA DI OSCAR WILDE?

Amo molto parlare di niente, è l'unico argomento di cui so tutto

mercoledì 10 marzo 2010

...E SO' REGAZZI!!!

Nei giorni scorsi ho avuto la possibilità di stare a contatto con molti ragazzi tra i 14 e i 18 anni e ho potuto osservare particolari interessanti di cui voglio scrivere e spero condividere.

Collaborando per la raccolta di una serie interviste rivolte a studenti di scuole medie superiori, ho avuto un incontro ravvicinato e inaspettato col mondo scolastico di oggi, di adesso, e a distanza di circa 20 anni dalla mia ultima comparsa all'I.T.C. di Senigallia per il conseguimento del mio prezioso diploma di ragioniere, ho notato un ambiente più simile ad un ufficio postale che a quello della scuola che ricordo... una sorta di "fabbrica dell'istruzione" che poco c'entra con l'esperienza del mio quinquennio.

Cartelli di ogni tipo su porte, muri e scale, distributori automatici di snack e bibite, porte chiuse a chiave se non utilizzate in quella specifica ora... insomma, ho respirato l'aria di un ambiente in cui ci sono delle rotaie su cui muoversi proprio come in quei grandi uffici pieni di scrivanie dove è meglio se cammini sempre con un foglio in mano.
Gli scambi di pareri col personale delle scuole hanno dato tutti lo stesso esito:

"I ragazzi non sono più come una volta, questi sono talmente maleducati, insofferenti, intolleranti..."
"Ai miei tempi se facevo un centesimo di quello che fanno questi..."
Addirittura ho sentito professori parlare in termini dispregiativi di altre classi durante la lezione in aula.

Ecco, una cosa che mi fa proprio incazzare è questa incapacità di adeguarsi ai tempi da parte degli "adulti".
La scuola non dovrebbe solo insegnare ma anche trasmettere la fiducia, la curiosità, l'allegria di condividere e gli ambienti che ho visto sono distanti da queste mie considerazioni.
Riecco, una seconda cosa che non sopporto è chi pensa che la cultura e il sapere, siano solo nei libri di testo: mai come in questi ultimi anni secondo me, il sapere si trova proprio al confine tra libro e realtà quotidiana, tra capacità di collegare eventi e curiosità per gli stessi, tra il capire la propria piccola realtà (città) e relazionarla al mondo globale di cui siamo sempre più pedine.

Di ragazzi difficili ce ne sono molti oggi, forse molti più di 20 anni fa, di famiglie difficili pure, ma anche di professori svolgiati secondo me.
La cultura dei professori, le lauree dei docenti e tutto il loro sapere dovrebbe facilitarli nello stare al passo coi tempi e trovare soluzioni per comunicare meglio coi ragazzi, per incuriosirli, per sorprenderli, per sfidarli, per responsabilizzarli... il tempo non si ferma, nè tantomeno torna indietro, riprendiamo a correre cari adulti.

Certo che è difficile, certo che il sistema "istruzione" ti toglie la voglia di insegnare ogni tanto, certo che alcune famiglie remano contro i propri figli a volte, ma i ragazzi che ho visto a scuola, sinceramente, non sono tanto diversi da quelli che eravamo noi alla fine degli anni '80... sono solo meno curiosi e meno fiduciosi secondo me.

Se tratti da stupido un giovane lui si comporterà da stupido e poi... effetto domino!

Ragazzi... forza. Professori... ancora di più.


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